mercoledì 28 luglio 2010

Passi

Ho camminato di sera nella tua città
Trascinando per la mano il terrore
e il desiderio di incontrarti.
Con passo da ladro
ho attraversato i vicoli delle ombre,
e con lo sguardo basso,
per non intimidire i ricordi
aggrappati ai mattoni grigi
come amanti clandestini ai fianchi del desiderio.
E sulle lastre di basalto,
ancora calde del sole di agosto,
ha risuonato il mio passo fiero:
con occhi diretti verso la montagna,
ho camminato,
perché ho amato quell’io di noi
così nobile e assoluto.
E accarezzando con passi di cera
la sagoma scura dell’ assenza,
così ho aggredito le scale
su cui ho consumato cenere e parole.
Ma ha la mia forma la ferita dell’anima,
e sulla foto sbiadita dei nostri progetti
c’è un’altra al tuo posto,
è il mio che è rimasto vuoto.

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