giovedì 21 dicembre 2017

Tic


Cercando un posto abbastanza lontano,
vago,
lontano da cosa, poi,
da casa,
dalla solitudine,
dalla tristezza,
come se ci fosse poi qualcosa di colpevolmente malvagio
nell’essere solo,
nell’abbandonarsi a quel morso.
O come se qualcuno potesse riconoscerla poi,
la morsa che torce la pancia,
che toglie il nervo alle gambe,
l’ossigeno al cuore.
E lui salta, invece,
che a far sempre le stesse mosse, nessuno si accorge più.
Si ferma, allora,
solo un momento, poi salta di nuovo.
Sussulta, sussurra,
sorseggia l’attesa di un altro tic.
Che arriva.
Tic.
Calore, consapevolezza, vita,
un altro giro, giostraio,
un’altra moneta,
un’altra canzone.

venerdì 15 dicembre 2017

Nun ci ho voja

Oggi nun ci ho voja de metteme er cappello, de combatte la noja, de tajamme i capelli pe' sembra' più bello...
De fa la dieta, de soride a tutti, de usa' parole lisce come seta o de forma' penzieri asciutti.
Oggi me siedo qui sur cijo de la strada, apparecchiato pe' chi vo' capi'.
Siedite, si vói, ma bada: questo so' io! Te ne pói sempre anna', si nun t'aggrada...

lunedì 11 dicembre 2017

Lettera 21

Piccole gocce d’inverno ticchettano sui vetri,
come unghie laccate
su lettere sbiadite di una vecchia macchina per scrivere.
Lame di luce tagliano la notte,
la strada è un nastro lucido che si infila nel nero,
una pelle vuota di serpente,
l’assenza il suo veleno.
Negli occhi della dama scura,
un richiamo di sirena mi accarezza i passi:
dai comodi sentieri dei boschi
mi allontana il pianto di un cane,
disperato sussulto di cieca lealtà.
Vado da un amico,
mi fermo un po’.

domenica 3 dicembre 2017

Occhi di Prato

Le bambine dormono profondamente...
Sento i respiri corti dei loro sogni di piccole fate,
a scandire il tempo lento della notte.
La luna occhieggia
tra una nuvola e la tenda della finestra appannata,
mentre disegno sul vetro strani animali dalle zampe sottili.
Cerco di fissare ricordi, profumi, carezze,
ma il desiderio è più forte della memoria
e il prossimo bacio si sovrappone all’ultimo.
Vorrei averti addosso ora

lunedì 2 ottobre 2017

Sarà notte


Sarà notte quel giorno.
E una brezza affilata
ti strapperà un brivido ogni tanto.
Ti prenderò le mani, allora,
e sussurrando parole di seta
berrò quel brivido dalle tue labbra
socchiuse.
Sorridendo poi,
chiedendoci che stiamo facendo,
mentre ci stiriamo le rughe del cuore,
come chi lo ha tenuto piegato nel cassetto
sperando di poterlo indossare ancora.
Sarà notte allora, ma l’alba mi ha sorpreso,
oggi,
a pettinarmi i sogni
e in una colata di luce ne ha lavato via la forma.

mercoledì 27 settembre 2017

Off


Sarà solo er delirio della febbre
O l’urtimi sospiri de Settembre…
Te guardo la fotina der profilo,
m’ascorto e m’ariascorto la tua voce,
inciampo nel mio cuore appeso a un filo
e penzo che magari so’ capace
pur’io a sfodera’ un soriso che seduce…
Dopo me guardo nello specchio,
smorzo la luce…
e bbonanotte ar secchio

mercoledì 30 agosto 2017

Vertigini

E’ notte , e nun c’è verso de dormi’...
Sto fojo bianco, che somijia a la mia vita,
m’attira, me richiama, me pare quasi che me voja di’
-Scrivi, confidate, assapora tra le dita
la sensazione ruvida de un tempo de incertezza!
Nun c’è spavento, ma solo le vertigini
de quanno guardi da una grande artezza
dentro du’ stelle, in una nube de lentiggini...
E ancora un po’ più sotto, in quer bel viso,
una carezza, un segno, un comprimento
magari j’arisvejeno un soriso...
e allora sì, pòi anna’ a dormi’ contento!

giovedì 17 agosto 2017

Punto

Oggi finisce la più grande avventura della mia vita... Durata ufficialmente poco più di dieci anni, in realtà alcuni di più. Un punto. Tutto ciò che è stato costruito, ogni progetto, ogni finestra sul futuro, ridotto a macerie e schegge. Il coraggio, annientato. La lealtà, la fiducia, tradite. Le promesse, infrante.
Domani dovrebbe nascere un altro me. La voglia, però, manca, non ci sono piani, barattoli in cui raccogliere il tempo, giardini, non c'è una visione, c'è solo un giorno dietro l'altro, cercando di reimparare a respirare su un altro pianeta.
Alieno. Insufficiente. Inadeguato. Eppure ostinatamente vivo.

mercoledì 1 febbraio 2017

Maarab

Seme di tempesta, onda che toglie il respiro. Giù, lì a un passo dalla spuma, ho accolto il tuo grido di vita, bianca promessa di risacca. Cercando il tuo spazio nel mondo, hai trovato la strada del cuore graffiando il tempo, accarezzando sogni rifratti, esplosa giù, lì a un passo da me canto e luce dirompente in ogni angolo caldo d’amore.