giovedì 28 febbraio 2019

Pianoscuri e Chiaroforti

Ora che il gelo ha fissato la neve,
che gli occhi si sono abituati al buio,
questa fisica distratta, come un indice nervoso,
ansioso di primavera,
riporta indietro la freccia.
Mani segnate, asciutte.
La nostalgia dell'ultimo lampo
galleggia sulle note di un tango meccanico
erogato dal piano di una stazione.
I vent'anni sembrano più lontani degli anni venti martellati, su tasti
che conoscono più mani dei fianchi di una maitresse,
eppure restituiscono con grazia una docile armonia.
L' odore di cacao e di polvere
residente sui broccati di un caffè
asciuga la gola e gli occhi,
soffiando grafite
a sfumare i ricordi disegnati
con quelle tue mine morbide sulla mia carta ruvida.