lunedì 21 dicembre 2020

Rintocchi

Muore, il sogno sulla porta...

nel messaggio morse che il sogno batte.

C'è il ritmo di sordi rintocchi sul legno scheggiato,

c’è il lutto della prigionia..

Bussa forte,

lo scalpicciante richiamo alla follia  

che chiami vera vita,

consuma nocche e assi,


eppure sono solo tre

i passi che ti separano dalla ferita,

e il pavimento è bagnato,

scivoloso di latte

versato

da una botte di fasciame gonfio,

umido di promesse, affiorato

dal naufragio di un’illusione.

 

Vorrei tenderti la mano,

Morgana, tremolante sul confine

della gabbia o dell’assenza,

dove mi hai rinchiuso a contare le briciole fine

che cadono dal tuo miraggio, ma per me sono consistenza,

lampada che il genio chiama casa e cella.

Ma ogni onda che ti invade è un viaggio

che ti porta più lontano, spuma sfuggente di risacca.

lunedì 21 settembre 2020

cierra tus ojos

 


Che bel gioco sarebbe,

indovinarle i futuri impigliati tra le ciglia,

le possibilità agli angoli della bocca,

seguire l'alba del suo sguardo mentre mi risale e mi illumina,

nell'attimo prima di pensare,

in cui ogni luce è una stella e ogni stella un mondo.

Prima dei ruoli e delle maschere,

del posso e del devo, del non e del ma,

prima delle parole che diventano sussurri

indistinti, piccole perturbazioni di mare che increspano ricci e labbra.

Baciala, prima che rida. Che rida! Querida....

giovedì 16 aprile 2020

Lockdown


Quanno la granne palla smise de gira’
E tutti l’orologgi se fermorno
La bbrava ggente nun sapeva più che fa’
E sconsolata se guardava intorno

- Ma quanno tornerà de nuovo giorno? –
Je chiede un regazzino ar suo papà
Che j’arisponne, accarezzanno un corno,
te sta’ tranquillo, ‘n te preoccupa’!

Ce so’ filosofi, saggi, e gran dottori
Che seguitano a fa’ raggionamenti
e parlano de virus, e batteri,
che s’enghiottono er tempo, e parimenti

la gente sta’ affacciata a li barconi
e grida e canta, giudica e s’affanna
movennose ner buio un po’ a tentoni
ma pronta ad elargire una condanna.

Sortanto quelli che se vonno bbene
se godono la notte senza fine:
er sangue score forte nelle vene,
nun ci hanno più abbisogno de matine!

Se fanno una carezza sopra ar viso
e stretti stretti, senza fa’ rumore,
se tengono pe’ mano, co ‘n soriso
che j’ariempie er buio de colore.

giovedì 28 febbraio 2019

Pianoscuri e Chiaroforti

Ora che il gelo ha fissato la neve,
che gli occhi si sono abituati al buio,
questa fisica distratta, come un indice nervoso,
ansioso di primavera,
riporta indietro la freccia.
Mani segnate, asciutte.
La nostalgia dell'ultimo lampo
galleggia sulle note di un tango meccanico
erogato dal piano di una stazione.
I vent'anni sembrano più lontani degli anni venti martellati, su tasti
che conoscono più mani dei fianchi di una maitresse,
eppure restituiscono con grazia una docile armonia.
L' odore di cacao e di polvere
residente sui broccati di un caffè
asciuga la gola e gli occhi,
soffiando grafite
a sfumare i ricordi disegnati
con quelle tue mine morbide sulla mia carta ruvida.

mercoledì 19 settembre 2018

Monete

Se solo ricordassi
l'odore che aveva
quel respiro che mi hai tolto,
pagherei il debito
d'ossigeno.
Potrei usare la moneta che inventammo
per l'isola senza bandiera che ci ospitò,
mettendo il mare tra la ragione e il tempo.

mercoledì 12 settembre 2018

Pozioni

Penso che se fossi un alchimista
cercherei il siero dell’immoralità,
perché ad essere immortale, io, un casinista...
meglio di no, per carità!
Ma ad essere immorale invece...
un brivido di onnipotenza nel cappello,
e andarmene con l’anima di pece
a cogliere piaceri in un cestello!

domenica 8 luglio 2018

Funzione F

Forse verrai a cercare qui

i resti della mia anima ferita,

per capire se ci siamo allontanati troppo 

dal punto da cui avremmo potuto

divergere insieme.

Ma qui troverai solo l'integrale

del mio amore sbagliato,

l'amore di oggi è prigioniero

della lacrima che ti ho nascosto;

quello di domani

dovrai venire a prenderlo scivolando

sulla fuga.

Quel punto si è spostato,

oltre il nostro orizzonte.

Ma io sono ancora qui.