giovedì 28 ottobre 2010

telefono senza fil(tr)i

Credo che l’osservazione del linguaggio e della sua evoluzione nel perimetro di un gruppo sociale possa fornire un gran numero di informazioni sulle dinamiche del gruppo stesso. A causa del mio lavoro, mi capita di intrattenere rapporti con molti livelli gerarchici di una stessa società, e ho notato che la propagazione di un termine particolare è assai più indicativa per individuare leadership e competenze di qualsiasi complesso organigramma. Ciò non toglie che a volte i risultati siano abbastanza comici. Ad esempio, ho partecipato ad una riunione in cui un importante dirigente utilizzava una parola secondo me orrenda e molto poco comune: nel tentativo di motivare i manager suoi sottoposti, ha sottolineato più volte che l’obiettivo è efficientare i processi aziendali. Poiché questo dirigente è oggettivamente competente e molto stimato, il risultato è stato che la diffusione del termine è stata velocissima ed ha permeato via via gli strati gerarchici, producendo un florilegio di email più simile allo svolgimento del compito “Scrivete un pensierino con la parola efficientare” che all’applicazione di una direttiva aziendale.
Man mano che si scende, si va dal semplice e didascalico “Si ravvisa la necessità di efficientare i processi dell’area XY” fino al più sofisticato ed operativo “Nell’ottica di efficientare le performance del settore XYZ” ed infine, a posteriori, “Declinare l’ efficientamento effettuato nelle procedure XYZW
E io declino…
Efficientamens,
efficientamentis,
efficientamenti…

Scrivo questo post prima che qualcuno degli operativi mi dia il colpo di grazia elencando le efficientamentazioni.
E’ una specie di testamentazione intellettuale, insomma.