lunedì 11 dicembre 2017

Lettera 21

Piccole gocce d’inverno ticchettano sui vetri,
come unghie laccate
su lettere sbiadite di una vecchia macchina per scrivere.
Lame di luce tagliano la notte,
la strada è un nastro lucido che si infila nel nero,
una pelle vuota di serpente,
l’assenza il suo veleno.
Negli occhi della dama scura,
un richiamo di sirena mi accarezza i passi:
dai comodi sentieri dei boschi
mi allontana il pianto di un cane,
disperato sussulto di cieca lealtà.
Vado da un amico,
mi fermo un po’.

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