mercoledì 28 marzo 2018

Filo e Mani


Sì, oggi sono arrabbiato.
Perchè la mattina, il primo pensiero di noi era un pensiero di bellezza pura,
e ora tu sei entrata con le scarpe infangate e me l'hai sporcato di paura,
e io adesso dovrò ripulire,
e non sono ancora forte,
e la mia schiena è ancora stanca.
Sono arrabbiato,
perchè dovreste pensarci alle parole che dite ad un uomo,
perchè non sapete chi le ha usate prima di voi,
e alcune parole sono bisturi affilati che lasciano cicatrici
profonde e composte,
ma altre sono lame dai bordi frastagliati,
che lacerano dove la carne è morbida
e poi a rimettere insieme i lembi ci vuole filo e mani,
e io nei fili ci inciampo
e nelle mani mi perdo.
Dovreste pensarci, al modo in cui vi guardiamo
quando sembra che stiamo guardando oltre,
alle dita che cercano contorni,
alle labbra che cercano conferme,
ai nasi che affondano nei vostri capelli.
Dovreste pensarci, agli uomini.
Che non sono solo i rettiliani e i cinghialoni,
quelli di cui è facile parlare e sparlare
dall'alto
della vostra superiorità morale,
ma anche quelli che vi chiedono il coraggio di mettervi in gioco.
Perchè altrimenti, ve li meritate, i ciarpumani e i minchioni

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